Nel 2012 i matrimoni in Italia sono in lieve aumento. In Sicilia 21.081 matrimoni celebrati

novembre 24th, 20138:15 am @ Wedding Planner in Sicilia


In Sicilia, nel 2012  celebrati 254 matrimoni  di coppie entrambi di cittadinanza straniera. Le coppie siciliane alle prime e seconde nozze  si affidano sempre di più nell’organizzazione e nella pianificazione  al gusto e alla professionalità di  una wedding planner.  Cambia il concept del matrimonio all’insegna dell’originalità e del mito americano.

Nel 2012 sono stati celebrati in Italia 207.138 matrimoni (3,5 ogni 1.000 abitanti), 2.308 in più rispetto al 2011. Questo lieve aumento si inserisce in una tendenza alla diminuzione dei matrimoni in atto dal 1972. In particolare, negli ultimi 20 anni il calo annuo è

stato in media dell’1,2%, mentre dal 2008 al 2011 sisono avute oltre 45 mila celebrazioni in meno (in termini
relativi -4,8% annuo tra il 2007 e il 2011).

L’aumento del numero delle nozze rispetto al 2011 è dovuto alla ripresa dei matrimoni in cui uno, o entrambi, è di cittadinanza straniera: nel 2012 sono state celebrate 30.724 nozze di questo tipo (pari al 15% del totale), oltre 4 mila in più rispetto al 2011, ma ancora inferiori di oltre 6 mila rispetto al picco massimo del 2008.

I matrimoni misti, con un coniuge italiano e l’altro straniero, sono stati 20.764 nel 2012. Essi rappresentano la tipologia prevalente (68%) dei matrimoni con almeno uno sposo straniero.

La Sicilia registra un aumento del  1.5% rispetto al 2011. In sicilia si sono celebrati 21.081 matrimoni nel 2012- L’età media per il maschio 32,6 anni, femmina 29,7 anni.

Le nozze sono sempre più tardive. L’età media al primo matrimonio degli uomini è pari a 34 anni e quella delle donne a 31 anni.

Nel 2012 sono state celebrate con rito religioso 122.297 nozze. Nel 2012 sono stati celebrati con il rito civile 84.841 matrimoni, circa 4.500 in più rispetto all’anno precedente ma ancora 5.741 in meno rispetto al 2008 (-6,3%).  I matrimoni civili rappresentano pertanto il 41% del totale a livello nazionale. Al Nord i matrimoni con rito civile (53,4%) superano quelli religiosi e al Centro sono ormai uno su due (49,4%).

La minore propensione a sancire con il vincolo matrimoniale la prima unione è da mettere in relazione in parte con la progressiva diffusione delle unioni di fatto, che da circa mezzo milione nel 2007 hanno superato il milione nel 2011-20121. In particolare sono proprio le convivenze more uxorio tra partner celibi e nubili ad aver fatto registrare l’incremento più sostenuto (594 mila nel 2011-2012).

Accanto alla scelta dell’unione di fatto come modalità alternativa al matrimonio, sono in continuo aumento le convivenze pre-matrimoniali, le quali possono avere un effetto sulla posticipazione del primo matrimonio. Ma è soprattutto la sempre più prolungata permanenza dei giovani nella famiglia di origine a determinare il rinvio delle prime nozze. Nel 2012 vivono nella famiglia di origine il 52,3% dei maschi e il 35% delle femmine tra 25 e 34 anni di età3

Il calo dei matrimoni con almeno uno sposo straniero osservato nel 2009-2010 è da ricondurre soprattutto all’introduzione dell’art. 1 comma 15 della legge n. 94/2009, che ha imposto allo straniero che volesse contrarre matrimonio in Italia l’obbligo di esibire, oltre al tradizionale nulla osta (o certificato di capacità matrimoniale), anche “un documento attestante la regolarità del soggiorno nel territorio italiano”. L’impossibilità di attestare tale regolarità ha influenzato le decisioni di molti futuri sposi, inducendoli a rinunciare alla celebrazione del matrimonio in Italia e facendoli eventualmente optare per sposarsi all’estero. Verosimilmente, la successiva sentenza di illegittimità costituzionale relativamente alla richiesta di esibizione del permesso di soggiorno ai fini del matrimonio, emessa dalla Corte Costituzionale a Luglio del 2011, è alla base della ripresa del fenomeno.

Gli uomini italiani che nel 2012 hanno sposato una cittadina straniera hanno nel 17,4% dei casi una moglie rumena, nel 10,9% un’ucraina e nel 7,2% una brasiliana. Le donne italiane che hanno sposato un cittadino straniero, invece, hanno scelto più spesso uomini provenienti dal Marocco (15%) e dall’Albania (7,8%). Se ai primi si aggiungono i casi in cui la sposa è italiana e lo sposo è tunisino o egiziano la percentuale dei mariti nordafricani nei matrimoni misti sale al 27,3%. Un altro 16% è rappresentato, invece da mariti “culturalmente più vicini” se si considerano cittadinanze come Regno Unito, Stati Uniti, Germania, Spagna e Francia.

La scelta del regime patrimoniale di separazione dei beni è un fenomeno in rapida crescita. Nel 2012 l’incidenza dei matrimoni in regime di separazione dei beni è pari al 68,9%. Da notare che, dopo anni di forti differenze territoriali caratterizzate da una maggiore prevalenza della separazione dei beni al Centro-Nord, nel 2012 è proprio nel Mezzogiorno che questa scelta raggiunge livelli di incidenza superiore al dato medio nazionale

REGIONI Tipologia di coppia
Sposi entrambi
italiani
Sposo italiano
sposa straniera
Sposo straniero
sposa italiana
Sposi entrambi
stranieri
Matrimoni con almeno
uno sposo straniero
Valori
assoluti
Valori
%
Valori
assoluti
Valori
%
Valori
assoluti
Valori
%
Valori
assoluti
Valori
%
Valori
assoluti
Valori
%
Piemonte 11 268 81,1 1 487 10,7 398 2,9 732 5,3 2 617 18,8
Valle d’Aosta 324 80,8 43 10,7 10 2,5 24 6,0 77 19,2
Liguria 4 262 80,1 602 11,3 173 3,2 287 5,4 1 062 19,9
Lombardia 22 754 80,1 3 119 11,0 831 2,9 1 696 6,0 5 646 19,9
Trentino-Alto Adige/Südtirol 2 938 78,0 381 10,1 145 3,9 301 8,0 827 22,0
Bolzano-Bozen 1 535 73,7 205 9,9 95 4,6 246 11,8 546 26,2
Trento 1 403 83,2 176 10,5 50 3,0 55 3,3 281 16,7
Veneto 12 295 78,2 1 461 9,3 387 2,5 1 569 10,0 3 417 21,7
Friuli-Venezia Giulia 3 033 81,4 430 11,5 100 2,7 163 4,4 693 18,6
Emilia-Romagna 10 015 79,4 1 505 11,9 409 3,2 697 5,5 2 611 20,7
Toscana 9 875 75,5 1 273 9,7 341 2,6 1 590 12,2 3 204 24,5
Umbria 2 363 79,8 351 11,9 77 2,6 169 5,7 597 20,2
Marche 3 743 83,4 467 10,4 102 2,3 176 3,9 745 16,6
Lazio 15 652 82,3 1 784 9,4 609 3,2 972 5,1 3 365 17,7
Abruzzo 3 592 88,4 328 8,1 78 1,9 63 1,6 469 11,5
Molise 847 93,0 49 5,4 7 0,8 7 0,8 63 6,9
Campania 22 587 91,5 913 3,7 204 0,8 989 4,0 2 106 8,5
Puglia 16 040 95,1 559 3,3 177 1,0 104 0,6 840 5,0
Basilicata 1 941 95,0 76 3,7 14 0,7 12 0,6 102 5,0
Calabria 7 992 93,6 409 4,8 74 0,9 64 0,7 547 6,4
Sicilia 19 814 94,0 819 3,9 194 0,9 254 1,2 1 267 6,0
Sardegna 5 079 91,6 284 5,1 94 1,7 91 1,6 469 8,5
Italia 176 414 85,2 16 340 7,9 4 424 2,1 9 960 4,8 30 724 14,8
Nord-ovest 38 608 80,5 5 251 10,9 1 412 2,9 2 739 5,7 9 402 19,6
Nord-est 28 281 79,0 3 777 10,5 1 041 2,9 2 730 7,6 7 548 21,1
Centro 31 633 79,9 3 875 9,8 1 129 2,9 2 907 7,4 7 911 20,0
Sud 52 999 92,7 2 334 4,1 554 1,0 1 239 2,2 4 127 7,2
Isole 24 893 93,5 1 103 4,1 288 1,1 345 1,3 1 736 6,5

Infine cambiano le tendenze per l’organizzazione del matrimonio. Sempre più coppie cercano il supporto di una wedding planner per l’organizzazione del matrimonio. Le coppie sempre più occupate con il lavoro fissano un budget che affidano direttamente all’organizzatrice.  Inoltre, emerge la volontà della coppia di organizzare un matrimonio da favola sotto la regia di un esperto. Un matrimonio su misura, a tema, con contaminazioni di stampo prettamente americano  (matrimonio sulla spiaggia o all’aperto). Purtroppo i Comuni sono impreparati a questo nuovo fenomeno vincolati ad una legislazione restrittiva che vuole che in Italia i matrimoni si celebrino dentro la casa comunale. Al contempo chi sceglie il matrimonio religioso cattolico è vincolato a celebrarlo unicamente in Chiesa.

Fonte Istat su elaborazione Fiocchi di Riso wedding Planner – Compagnia del Mediterraneo

Pin It